Progetto GCMUN (New York 2018)

Nel mese di febbraio un gruppo di studenti del nostro liceo provenienti da varie sezioni (Internazionale, Cambridge, Scienze Applicate) si è recato a New York per partecipare alla simulazione dei lavori degli organi delle Nazioni Unite in lingua inglese, indossando i panni di ambasciatori per dibattere i temi realmente all’ordine del giorno dell’agenda mondiale.

I ragazzi sono ritornati entusiasti e arricchiti da un’esperienza umana, professionale e culturale unica e di alto profilo. Oltre alle competenze derivanti dalla  simulazione e formazione, i ragazzi hanno avuto occasione di incontrare e confrontarsi con coetanei provenienti da varie scuole italiane e statunitensi, immersi nell’atmosfera di una città eccezionale: tra un intervallo e l’altro e dopo la cerimonia di chiusura è stato possibile – trovandosi in una zona centralissima di New York  – visitare i musei Metropolitan, Natural History e Moma; passeggiare per Central Park e per la 5th Avenue, cenare a Times Square, assistere ad una messa gospel ad Harlem e altre stimolanti attività. 


 

Alcuni di loro hanno conquistato la menzione d’onore (inaspettata in presenza di circa 4.000 studenti), ma tutti si sono distinti per impegno, entusiasmo e qualità umane rendendomi molto orgogliosa di averli accompagnati. Pertanto, ringraziamo sentitamente e ci congratuliamo ancora con:  Alessandro Cardulli  del 3 A (Honorable Mention), Martina Cirelli del 5SA, Mael Bruno Fasciani del 3SINT (Honorable Mention), Finn Alessandro Lindesdt del 4C, Giacomo Maresch del 3SA, Alberto Mattia Perronace de 3A (Honorable Mention), Edoardo Quattromini del 5SA, Marianna Savi del 4C.

 

La referente

prof.ssa Anna D’Aquino

 

 

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LA SIMULAZIONE GCMUN E IL SUO VALORE FORMATIVO

Durante la simulazione, i “delegati” tengono discorsi, preparano bozze di risoluzioni/raccomandazioni indirizzate ad altri Stati/organismi, negoziano con alleati e avversari, risolvono conflitti, ed imparano a muoversi nel rispetto delle regole di procedura della conferenza. In altre parole, essi mettono in moto le risorse della cooperazione internazionale per risolvere i problemi mondiali.

La partecipazione ai models induce a conoscere le preoccupazioni e le speranze dei popoli che si trovano nelle diverse regioni del mondo; a comprendere come la vita di tali popoli può essere migliorata grazie all’intervento dell’ONU; ad acquisire capacità e comportamenti che contribuiscono alla cooperazione internazionale. Allo stesso tempo, i delegati apprendono alcune tecniche di relazione interpersonale e perfezionano la capacità di comprendere la globalizzazione.

L’apprendimento risulta particolarmente efficace, poiché richiede la produzione di documenti originali e soluzioni argomentate. Ciò vuol dire che la storia, la cultura, l’economia, la geografia del Paese rappresentato non sono studiati passivamente: la conoscenza di questi costituisce il punto di partenza per definire politiche credibili sui temi trattati nella simulazione.

La simulazione rappresenta anche un’iniziativa di orientamento, poiché lo studente apprende elementi di diritto e relazioni internazionali e potrebbe maturare – se del caso – un interesse ed una passione che lo spingono a preferire determinati studi universitari in vista di una carriera nelle organizzazioni internazionali.

Da questo punto di vista, assume particolare importanza il mission briefing, previsto nell’ambito della simulazione di New York. Si tratta dell’incontro con gli ambasciatori che effettivamente rappresentano il Paese assegnato in seno all’Organizzazione delle Nazioni Unite. Tale evento, che ha luogo sotto l’alto patrocinio delle Nazioni Unite, si inserisce strutturalmente e a pieno titolo nella simulazione: tuttavia, le sue modalità variano di anno in anno, anche in base alla