La preside saluta

La preside saluta,

Fra qualche giorno lascerò, momentaneamente, la guida del Volterra e assumerò un nuovo incarico al Miur: un comando presso gli uffici di supporto e collaborazione con il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione… per me che ho sempre creduto nell’approccio sistemico, è una nuova sfida.

Non è stato facile decidere: in questo periodo di comando, la scuola, quella viva, mi mancherà moltissimo e soprattutto mi mancheranno i ragazzi del “mio” Volterra! Quei ragazzi dei quali ricordo i visi, quasi tutti i nomi e i cognomi e, di moltissimi, i genitori… Quei ragazzi che ho sempre messo al centro del mio lavoro e che non ritroverò fisicamente al Miur.

E poi mi mancheranno i Docenti, la DSGA, il Personale ATA, il Comitato dei Genitori, l’Associazione di ex studenti che sta per ripartire con nuova linfa in occasione del cinquantenario della nascita del Liceo, il Comune di Ciampino, il Sindaco e gli Assessori che mi hanno tutti sostenuto nella difficile gestione della scuola, in particolare l’Assessore all’Istruzione con la quale ho condiviso tante iniziative, le Associazioni e le altre istituzioni del territorio, la Tenenza dei Carabinieri di Ciampino e il suo Comandante sempre attento nel seguire la vita della scuola e sollecito nell’intervenire ad ogni richiesta; per tutti la mia porta è stata aperta, solo talvolta socchiusa.

 

 

A tutti ho dato un bel pezzo del mio cuore. Ho sempre cercato il confronto, la collaborazione e ho creduto nella condivisione avendo come faro l’idea di scuola come “comunità educante” che chiama in causa tutti, ciascuno nel suo ruolo, consapevole che camminare insieme forse è più faticoso, richiede più tempo ma di sicuro consente di raggiungere risultati più duraturi.

E’ questa l’etica del percorso che ho iniziato con voi a scuola: tenacia, entusiasmo e determinazione nel lottare per essere migliori e per “seguir virtute e canoscenza”. Essere aperti all’altro, alla interculturalità, all’internazionalizzazione, essere attenti agli aspetti emotivi e alle relazioni, sia tra pari (tra studenti e tra docenti), che alla relazione studente-docente, favorendo anche percorsi di apprendimento e di osservazione tra pari… troppo spesso la scuola privilegia l’individualismo e la competizione, trascurando invece la relazione e la cooperazione, ad ogni livello.

Ho sostenuto fortemente l’idea dello star bene a scuola, migliorando sia gli ambienti didattici che ricreativi e di studio personale, nella logica che “anche lo spazio insegna”.

A voi ragazzi voglio dire che con lo studio, l’impegno, il sacrificio, la perseveranza, la determinazione e il senso critico, si vincono le sfide; se si dà tutto quello che si può per raggiungere un obiettivo, lo si raggiunge, malgrado tutto, malgrado anche se stessi e quel “lato oscuro” che ci porta, spesso, a dire che “non ce la posso fare”.

Ecco… le mie sono le umili parole di chi è sempre stata attenta nel cogliere nuove opportunità, nel cercare, anche nelle situazioni critiche, elementi di positività, considerando il confronto come un’occasione per valutare un problema da una prospettiva diversa e scoprire soluzioni inaspettate.

Spero, ragazzi, che sia così anche per ognuno di voi, malgrado le difficoltà di percorso che in alcuni momenti vi possono sembrare insormontabili ma che possono, e devono, essere superate. Ricordatevi: nessun brutto voto è per sempre!

Puntate sempre un po’ più in alto, imparate ad analizzare e valutare criticamente idee, argomenti e punti di vista, sappiate mettervi in discussione e imparate a riconoscere le vostre potenzialità e debolezze, utilizzate la “bussola” della vostra “identità” per orientarvi in modo progettuale in ogni aspetto della vostra vita. Amate la vita e rallegratevi di tutto ciò che ci permette di fare.

A tutta la comunità del Volterra dico: accettate i rischi del cambiamento, affidatevi alla vostra creatività e perseverate nelle idee. Non esiste al mondo qualcuno che abbia raggiunto il successo senza rischiare mai, senza sbagliare e senza fallire.

E dunque non fermatevi troppo sulle criticità. Non abbiate paura. Sappiate vedere sempre il “buono” che c’è in ognuno, credete in voi stessi, rispettatevi e rispettate gli altri: è la chiave vincente!

Vi voglio salutare con l’equazione di Dirac che abbiamo scritto in grande sulla parete davanti al bar della scuola.

L’equazione descrive il fenomeno dello “entanglement quantistico” In base a quest’ultimo, due sistemi, dopo aver interagito tra loro per un certo periodo di tempo ed essere stati successivamente separati, pur restando distanti chilometri o anni luce, non possono più considerarsi distinti. Essi finiscono per costituire un unico sistema perché, sia pure in misura spesso impercettibile, ciò che accade all’uno continua ad influenzare l’altro.

E’ tutto. Non so dire altro.

La vostra Preside.